È uno strumento formidabile per raggiungere lo zero difetti e finalmente eliminare le ispezioni di controllo qualità.
Poka significa errore involontario, Yoke deriva dal verbo Yokeru, evitare:

  • "A prova di errore"
  • "A prova di guasto"
  • "A prova di stupido"
  • "Mistake Proofing" (in inglese)

Il concetto di Poka-Yoke esiste da lungo tempo in varie forme, ed è stato introdotto la prima volta da Shigeo Shingo.

La responsabilità di raggiungere un processo a zero difetti è nelle mani dei manager. I responsabili aziendali devono creare la cultura e fornire supporto in termini di tempo e risorse.

I Responsabili devono altresì riconoscere l'innata esperienza delle persone che svolgono il lavoro e creare il canale attraverso cui queste possano esprimere tale conoscenza.

Poka-Yoke è in grado di liberare il tempo e la mente di un dipendente per perseguire attività con più valore aggiunto.

Poka-Yoke è una tecnica per evitare semplici errori umani.
Dietro al Poka-Yoke vi è la convinzione che non è accettabile produrre anche un solo pezzo difettoso. Un livello di SCARTO del 0,1% indica che un cliente su mille riceverà un prodotto difettoso.
Per tale cliente, però, il prodotto è difettoso al 100%!


Le fonti di difetti principali nelle celle sono, solitamente:

  • Omessa lavorazione
  • Errori di lavorazione
  • Errore nel mettere a punto i pezzi da lavorare
  • Parte mancante
  • Parte errata
  • Lavorazione del pezzo errato
  • Errore nell'operazione
  • Errore nella regolazione e calibratura
  • Attrezzature messe a punto non correttamente
  • Strumenti e maschere approntati non adeguatamente.

I progettisti di prodotto e di processo devono ideare nelle prime fasi del progetto tali sistemi, ad esempio analizzando il prodotto ed il processo tramite la D-FMEA e la P-FMEA, l'FTA. Oggi, con la possibilità di utilizzare meccanismi automatici di segnalazione, Poka Yoke si sviluppa sempre di più tramite segnali luminosi (gestione a vista Andon) o sonori, o di blocco linea e tramite la progettazione di particolari attrezzature per la cella. 

Esempio di Poka-Yoke applicato: nella progettazione di una cella di assemblaggio di pompe, tramite la P-FMEA, ci si rese conto che, precedentemente, su celle simili, a volte, gli operatori si dimenticavano qualche vite componente il prodotto finito. La parte finale dell'assemblaggio è stata, pertanto, progettata inserendo un braccio automatico con sensori magnetici che rileva la presenza di tutte le viti. Nel caso di assenza anche di una sola vite, si accende una luce rossa e la linea si blocca.